Dopo tutto
quello che è successo quando meno ce l’aspettavamo siamo ancora qui a piangere
e delle volte anche a riderci su. Ridere non vuol essere un modo per
sottovalutare qualcosa, è solo a libera interpretazione. Una risata cattiva,
non è una risata. E spesso possiamo capire male qualcosa e rovinarci tutto
quando non ce n’era bisogno… quello che vorrei dire è: capisco cosa si prova.
Tutti lo capiamo, no? Ci sentiamo ancora male per questo. E so anche che capita
di dire cose per rabbia e per disperazione, perché in quel momento le pensiamo
davvero, ma non le sentiamo sul serio… la rabbia è utile a suo modo, ma in
genere corrode e basta e fa stare solo dimmerda.
Ognuno sta
affrontando da mesi qualcosa come una battaglia dentro se stesso e magari ci
restiamo male quando constatiamo che la realtà non è come ce la siamo
immaginata. Non accade spesso che il mondo sia come vogliamo noi e da una parte
è davvero un bene visto che spesso è difficile riuscire a capire cosa si vuole
nel vero senso della parola e, insomma, quante volte ci è capitato di essere
stati capiti male? Quante volte qualcuno che dice di conoscerci oppure che non
ci conosce affatto, si è costruito un’immagine totalmente per cazzi propri di
noi? Non dico che siamo un’entità sola, perché non credo che siamo personaggi
piatti, credo invece che siamo anime piene di passione e di talento e che
abbiamo molto da dire… mh, per questo sono dell’idea che… siamo sì, una
persona- ciascuno di noi lo è, ma non siamo singola. Nel senso… ognuno di noi è
una persona con mille sfumature che possono essere di ogni genere. Abbiamo
colori accesi, colori scuri, in due dimensioni e in occhiali 3D. Reagiamo alle
cose in modo diverso, a seconda della situazione davanti a noi e anche a
seconda di come ci sentiamo, non si tratta di cuore o di mente. Si tratta di
anima.
Ci capita di
sentire delle cose che ci feriscono, a priori. Non importa di che umore sei e
cosa tu stia facendo. Ci resti dimmerda. E assieme, ti accorgi che senti anche
dell’affetto- o qualcosa del genere comunque. Ecco, appunto. Parlando di
sfumature dico esattamente questo. Non si può essere soli, non si può non
provare tante di quell’emozioni da far venire la nausea! Lo sappiamo da soli.
Siamo anche a
conoscenza che non possiamo aprire bocca che c’è subito il rischio di essere
fraintesi, solo che delle volte mandiamo a fanculo chi potrebbe non afferrare
bene il concetto di quello che siamo andando a dire e allora diciamo
effettivamente quello che vogliamo dire. E anche se c’è qualcuno che ancora non
afferrerà appieno beh, col tempo lo farà, altrimenti non sa davvero cosa si
perde…
Ci sentiamo
feriti e arrabbiati, delle volte siamo così disperati che scoppiamo a piangere
senza un apparente motivo. Ma se solo dovessimo concentrarci per provare a
darci un nome e una logica… allora sarebbe davvero peggio, e noi non ci
vogliamo così male. Ci basta e avanza quello che sentiamo di provare in
quell’apparente non-motivo. Tuttavia… ci sono stati anche attimi, in cui ci
siamo sentiti come se nulla al mondo potesse ferirci, il fatto che poi sia
successo una o dieci volte non fa differenza, vuol solo dire che siamo vivi,
ridere e piangere fa parte della vita, perché se è già successo di essere
felici per una cosa piccola o per una cosa grande… credo davvero che possa
risuccedere. Come c’è di peggio, c’è anche di meglio e se oggi piangiamo e
siamo incazzati, nulla toglie che domani ci ritroveremo a sorridere. Può
succedere di tutto in così poco tempo che è difficile tenere il passo. Basta
anche mh, non so, basta che ci premuriamo di seguire quello che sentiamo sia la
strada giusta per noi stessi, quello che ci fa stare bene. Nulla può impedirci
di andare avanti, sapete? Nulla al mondo può, sotto ogni aspetto e per troppo
tempo, impedirci di essere felici.
La musica. I My
Chemical Romance… mi hanno dato così tanto che è davvero difficile da esprimere
a parole quanto effettivamente abbiano rappresentato per me. Sono sempre stati
più di una band, le idee non muoiono mai, anche se non ce l’hai più oppure se
fa parte di quella che è stata un tempo la tua vita. Un’idea non può morire,
può solo nascere ed esserci. Ma non può morire.
Come band e
come persone in se per se, mi hanno fatto capire così tante cose che prima non
ne afferravo bene il significato, oppure che sapevo ma che non credevo fosse
possibile, o… o ancora che, e qui mi viene da sorridere, per quanto io fossi
confusa da me e al mondo… mi hanno detto le stesse cose che ho sempre pensato…
e al tempo stesso, non mi hanno fatta sentire sola.
Ho uno strano
rapporto con la realtà e nel ricordare gli eventi, soprattutto quelli
particolari. Ecco perché non riesco ancora bene a dire esattamente cosa ho
provato il giorno che mi è stato detto dello scioglimento, per messaggio. Poi
quando l’ho visto sul sito ufficiale… è stato… mh… ecco, devo ancora capire
bene. Guardavo quelle parole e non le capivo. Non perché in inglese, no.
Potevano essere anche i disegnini dell’Ikea. Non li avrei mai capiti. Ma pure
se erano le opere dell’uomo delle caverne… non avrebbe fatto differenza.
Ricordo che mia madre ha fatto una delle sue battute poco gentili, e ricordo
che mi è scesa solo una lacrima e che la guardavo sul pc portatile e che ancora
non capivo. Non so bene come reagisce il mio cervello. Da quello che ho capito,
chiude i battenti e le persiane e mette un cartello con su scritto “lavori in
corso”. Dopo mesi, quel cartello è ancora lì. Solo che l’ho mandato a fanculo e
ho riaperto il mio cervello, facendo entrare altre notizie e penso che ho fatto
bene, perché se non lo avessi fatto, a quest’ora non avrei capito tante cose.
Perché sapete… anche con il loro scioglimento, mi hanno insegnato qualcosa. E
non che anche le cose belle finiscono, questo lo so da anni, lo sappiamo tutti,
è una di quelle cose che si sanno e basta senza che nessuno ce le dica o che le
leggiamo da nessuna parte. Quello che mi hanno trasmesso è un altro aggroviglio
di sensazioni e di emozioni che sto ancora cercando di venirne a capo. Come
quando ti s’incastrano i capelli nel culo del phon. Ecco. Sì. Si potrebbe dire
questo per spiegare come mi sono sentita. Tutto al solito, come quando ti lavi
i capelli e ti comporti con naturalezza, poi all’improvviso neanche te ne
accorgi e quel bastardo di un phon si è mangiato i tuoi capelli. Come ti senti?
Ti fa male, sei incazzato, infastidito. Appena riesci a liberarti scaraventi
via tutto, e mentre cerchi di sciogliere i noti l’incazzatura verso il phon la
trasferisci a te stessa. Vorresti lasciarti i capelli così, pensi di tagliarli
subito così alla cazzo anche se sai che poi non ti piacerà il risultato. Sei
libera di fare quello che vuoi. Anche prendere il pettine e picchiarti la testa
finché non stacca. Ma è okay, perché stai reagendo. Io in genere uso la
spazzola e le dita, cercando di capire, anche se non vedo bene. E penso che ho
usato la stessa tecnica per tutta questa storia. Per tutto quello che ha sempre
riguardato loro.
Non mi sono mai
sentita tradita o ferita. L’unica cosa che volevo era capire. Ma dall’altra
parte, sentivo che non mi dovevano nulla loro, a me. Avrei ascoltato e avrei
cercato di capire qualunque cosa… era il silenzio che mi stata torturando. E
come molti, non ho creduto ad una sola parola di quello scritto sul loro sito
ufficiale. Fanculo anche le riviste! La sera stessa della notizia, ho spento il
telefono, non ne potevo più di leggere parole di persone così distrutte e
confuse, visto che mi sentivo un po’ come anche io distrutta e confusa. Più che
altro… mi da fastidio leggere determinate cose. Tutti abbiamo quel qualcosa che
ci fa scattare la molla nel cervello, no? Ma capivo anche che erano solo
persone ferite e che si sono ritrovate senza terra e cielo su cui camminare e
in cui respirare. Ho riacceso il cellulare e continuato a leggere quello che
veniva scritto. Mi è rimasta impressa la foto del diario di una ragazza… con
sopra la frase sopra di Famous Last Words… che chiedeva cosa ci avrebbe fatto,
da quel momento in poi, del suo diario. Non ho resistito e le ho scritto. Le ho
detto di fare quello che lei stessa aveva scritto. Continuare a vivere. Perché
io sono assolutamente certa della forza che c’è in ognuno di noi e so per certo
che ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato di non farcela, per tutti gli
anni che abbiamo vissuto, eppure siamo ancora qui. Ogni volta abbiamo detto
“questa volta non ce la farò”… poi siamo tornati a sorridere. Succede di stare
male, ma sappiamo anche che possiamo e sappiamo essere felici. Non so quella
ragazza di dove sia e cosa sta facendo adesso, ma so che è forte. Lo siamo
tutti.
Poi è arrivata
la lettera di Gerard. E il cartello rotto nel mio cervello aspettava solo
quello. Perché tutti noi sapevamo che non poteva essere finita così. Dopo tutto
quello che è stato… sapevamo, nonostante tutto, che non sarebbero spariti così.
Non ci credevamo ancora. E aspettavamo. Avremo creduto solo alle loro parole.
Ci aspettavamo Frank. Che sarebbe stato lui a parlare per primo. Invece fu
Mikey. Però a noi non bastava, egoisticamente e giustamente, non ci bastava. Ed
ecco la lettera di Gerard. Ci si scorda troppo spesso delle cose belle, ma è
normale, non lo si fa apposta, la storia stessa dell’uomo ci fa capire che si è
più portati, per ironia, a ricordare un gesto negativo che non uno positivo. Ne
basta uno del primo, per cancellarne dieci del secondo. E sta proprio qui, che
entriamo in gioco noi. Ci sono momenti in cui i nostri mostri tornano per
mangiarci, questi stronzi, noi li conosciamo e sappiamo di cosa sono capaci di
fare e di farci fare… ma sappiamo anche se, se sono tornati, vuol dire che
prima se n’erano andati, e che quindi… c’è un modo per cacciarli. Vuol dire che
c’è un modo per essere felici, e non sempre sta a significare che altri devono
soffrire per noi, vuol solo significare che c’è questa possibilità: la
felicità. E quei mostri… torneranno sempre, ci proveranno sempre… ma possiamo
sconfiggerli.
Per questo
capita di… mh, interpretare, in modo poco carino, qualcosa che viene detto da
Gerard. Vuoi per il tono, vuoi per la situazione o vuoi per il pensiero che uno
può avere verso di lui… dopo tutto quello che ha fatto e che detto, non può
essere tutto spazzato via solo perché non ci va giù qualcosa che dice o che fa.
E’ un eroe e un essere umano, e con le sue canzoni ce lo ha fatto capire
appieno. Sto parlando di quella persona che non ci ha mai fatto sentire sole,
che c’è sempre stata per tenderci la mano e per non lasciarla mai quando ne
abbiamo avuto un bisogno disperato. Mi riferivo a questo, quando all’inizio
parlavo d’idee verso una persona che possono non corrispondere a realtà… ma
solo perché la persona non è come la sia è immaginata… beh, non vuol dire che
sia falsa. Senza dubbio, ci si sente feriti, quando accade, ma questo non vuol
dire che si debba smettere di sentire, di capire.
Ogni volta che
abbiamo creduto in lui, nei MCR… ci è sempre tornato indietro Amore.
Sciogliendosi
non hanno detto che non credono più in quello che fanno. La lettera di Gerard
credo abbia mille significati, da quello più chiaro a quello più privato,
esattamente come lo sono sempre state le sue canzoni… ha avuto paura… ha
provato ad andare avanti e ha capito ciò che stava tornando ad essere ed è
vero… è vero, tutto questo è già accaduto. Alla fine della Parata. Lì avevano
un grande bisogno fisico e non di una pausa. Quello che ho sento è… che
succede. Succede che passi un fottio di tempo con qualcuno… poi… senti che
qualcosa non va più… e allora provi a capire e a cercare di tornare come prima.
Funziona. E la vita torna ad essere quella che hai sempre desiderato e va
avanti così per un altro fottio di tempo. Arriva un giorno in cui riavverti
quelle stesse sensazioni, lo sai in anticipo perché oramai ne conosci i
segnali… sai cosa fare e rifai le stesse che hai sempre fatto… solo che questa
volta non funzionano. Torni ancora più indietro e risolvere le cose come prima
anche se sai che non hanno mai risolto nulla, anzi… sei sempre più spaventato e
non sai più che cazzo fare, se prendere la situazione in mano oppure continuare
così. Non sai che posizione assumere, come reagire e non sa neanche se reagire,
perché sai perfettamente che ad ogni tua minima mossa, crolla qualcosa attorno
a te e tu senti che hai bisogno di questo qualcosa, che con questo qualcosa vi
siete sorretti per anni. A… a differenza della prima volta e… di altre volte,
in altre situazioni e con altri perché… capisci che devi fare qualcosa. E
allora ritocchi il fondo in modo diverso, ritrovandosi a pensare quello che
definisci un pensiero dell’essere maturo, diverso da prima. Sai la merda che si
scatenerà, ma lo fai. Non ti nascondi e neanche hai mai pensato di farlo,
perché vuoi far capire le tue ragioni e ciò che ti ha spinto a farlo e pensi
che l’Amore arriverà a chi sicuramente capirà. Perché senti che qualcosa è
cambiato… e che va bene anche così. E ti svegli un giorno realizzando che da
tempo le cose stavano mutando, diventando quello che senti adesso… ti svegli un
giorno e solo quel giorno realizzi che ciò che ti ha sempre tenuto in vita, non
lo fa più. Non più come hai sempre sentito o come vorresti sentire. Quando… ti
crollano le certezze, crolli anche tu.
Non è stata
colpa di nessuno, non può essere colpa di nessuno in alcun modo. Perché delle
volte… le cose mutano in altro. E tu te ne rendi conto solo quando il vuoto è
così evidente che non sai come riempirlo. E l’ossigeno non basta. Perché non
pensavi di campare con quello, ma d’altro. Finché non ti abitui all’idea… ci
stai dimmerda ma… alla fine ci costringi a trovarne i lati positivi. Nonostante
tutto. E anche se non tutti capiranno e vedranno questi lati positivi… servo a
te per sopravvivere.
La parola che
più di tutte, io ho atteso col cuore in gola, è stata quella di Frank. Ho letto
in giro che c’è anche chi l’aveva accusato per essere la causa dello
scioglimento della band. Inutile dire che, chi ha pensato e chi ci crede
tutt’ora… non capisco davvero perché dicono di essere fan dei MCR… vuol dire
non aver capito assolutamente nulla. Frank è sempre stato il fan numero uno,
dei My Chemical Romance, cazzo! Tanto che, quando sentiva qualcuno dire a loro
“sono il vostro fan numero uno” lui sorrideva e pensava “cazzate, sono io il
loro fan numero uno”. Lui ha dato tutto alla band e per la band.
Quando lui
decise di farsi sentire… io non era a casa, quella sera. Ho potuto davvero
leggere appieno quello che ha scritto solo una volta tornata. Non ha scritto
quello che mi… aspettavo, anche se non mi aspettavo nulla di preciso, a dire il
vero. Frank ha sempre fatto l’opposto di quello che io pensavo che facesse…
penso che sia una delle tante cose che mi piacciono di lui come persona. I MCR
sono sempre stati così… pensi che fanno una cosa, invece fanno l’esatto
opposto- oppure ciò che non ti aspetti, hanno sempre fatto così e ne abbiamo
mille prove. Di Frank mi ha sempre colpita la passione. Tutta quell’energia che
gli è sempre appartenuta e che continua ancora a sprigionare. Ascolto ogni cosa
che vuole dire, attraverso gli scritti sul suo sito oppure attraverso le
canzoni per i Lea o per i DS. Ha un modo tutto suo per esprimersi, totalmente
diverso da Gerard, eppure, in qualcosa modo… simile. Questo perché sono due
persone diverse, è normale. E anche se Frank dice che i MCR non torneranno, non
vuol dire che non ci crede più o che non ci ha mai creduto o che sia colpa sua.
Vuol solo dire che non avrebbe senso sciogliere una band per poi, dopo tre
mesi: scusate, eccoci qui. Frank continua a star accanto alla sua famiglia e a
fare ciò che ama: musica.
Il primo a
parlare direttamente è stato Mikey. Lo stesso Mikey che non parlava quasi mai,
ma che è sempre stato la colonna portante dei MCR. La formazione sul palco…
Mikey è sempre stato al centro. Le colonne portanti questo fanno, stanno al
centro. In più… guardava sempre le spalle a Gerard- come fa tutt’ora. Mentre il
fratello era davanti a lui, a proteggerlo. Si sono sempre protetti. C’è anche
chi ha detto che era per via di quello che è successo tra lui e Alicia, che i
MCR si sono sciolti. Ma, per quanto delle cose improvvise, possono farti
sbattere la faccia e farti male… non è sempre così. Le faccende private tra
Mikey e Alicia non hanno nulla a che vedere con i MCR. Mikey suona il basso
ogni singolo giorno e si è anche dato alla recitazione, mentre Gee cura le
sceneggiature degli episodi degli Aquabats e dei costumi di scena. Dopotutto l’hanno
sempre detto… se non avessero mai avuto una band, loro due avrebbero comunque
fatto qualcosa assieme.
Ray sembrava
essersi dileguato. Lui e Christa sono diventati genitori… mi sarebbero davvero
piaciuto seguire questo nuovo componente della famiglia Toro, esattamente come
B, le gemelle e il piccolo Miles. Ray è un genio. Ray Toro, l’uomo con un
piano. La sua dedizione al lavoro che ha sempre portato avanti col sorriso e il
suo modo di comunicare, così espansivo, con il suo gesticolare… ti mette
davvero a tuo agio. Quando vedi lui e Gerard nei momenti in cui componevano i
pezzi demo, resti in silenzio ad ammirarli. È stato Ray, a cercare sempre di
spingere Gerard a darsi una ripulita, a modo suo e con le proprie parole. È
stato sempre Ray a dire a Gerard che forse aveva solo bisogno di una lunga
pausa da tutto quello, dalla Parade e da quello che li aveva portati ad essere.
Persone come Ray, non dovrebbero mai smettere di continuare a fare quello che
esce loro meglio. Non dovrebbero mai privare il mondo del loro talento e della
loro positività.
Sapete chi
manca, vero? Manca chi ha vegliato su di loro per molto tempo e che per tutto
per percorso di DD, ne abbiamo sentito la mancanza. Sappiamo che i MCR non sono
sempre stati quattro, sappiamo anche che inizialmente c’era un batterista
diverso, e che nel corso del tempo, è cambiato. Ma per noi, l’unico batterista
dei MCR degno di portare questa nomina è Bob… io mi sono spesso ritrovata ad
immaginarmelo come Killjoys nella California del 2019, a combattere contro la
BLi.
Ogni concerto a
cui ha preso parte Bob, Gerard è stato sobrio. Inoltre… non ha mai amato la
visibilità. Penso che Bob sia sempre stato l’unico vero batterista dei MCR.
Sono certa che
avete letto molti scritti come questo, ma, davvero… non è come parlare di
cinque persone che sono dall’altra parte del mondo. Parli con persone che sono
tuoi amici, tuoi compagni di vita. Con cui hai passato momenti belli e momenti
brutti. Sono come quell’amico che incontri e che ti sembra di conoscere da
sempre. Ognuno di loro ti ha insegnato qualcosa e, anche se le cose cambiano,
continua ancora a farlo, direttamente e non, volontariamente o meno. Contando
che ci sono cose che a distanza di tempo, anche di anni, ancora non capiamo.
Perché ci vuole tempo, per le cose. Non tanto. Non poco. Solo… il suo tempo.
Quando è uscito
l’articolo su Kerrang! Dedicato ai MCR… io… io leggevo tutte quelle cose e non
mi sembrava vero.
Penso davvero
che sia impressionante e stupendo, quello che cinque ragazzi sfigati siano
riusciti a fare. Restando loro stessi, imparando dalle loro esperienze. Senza
mai nascondere ciò che sono, la parte migliore e la parte peggiore di loro
stessi. Le stesse cose che ci hanno fatti sentire più vicini a loro. Io sono
pienamente consapevole di quello che sono sempre stati e che hanno sempre
fatto, non solo per loro stessi, ma anche per noi. Ma… vedere. Sentire… in
quanti siamo e che proviamo tutti quei sentimenti così intensi allo stesso modo
eppure in maniera distinta per ciascuno di noi… ho detto whoa: incredibile.
Hanno ispirato tante di quelle persone nel credere e nell’essere ciò che sono
veramente che non puoi non sentirti felice, al pensiero che così tanti hanno
ascoltato ciò che per te è così importante.
So- mh, so la
faccenda che si è creata per il fattore Frerard. È vero… il tutto ha avuto
inizio contro l’omofobia. Perché ci sono persone che disprezzano altre persone
solo perché respirano… è sempre stato quello che i MyChem hanno cercato di far
capire, di combattere. Perché sanno cosa vuol dire essere trattai dimmerda solo
perché esisti e sei te stesso. Non si tratta di gay o etero. La cosa è
decisamente più grande di quel che si possa pensare e si estende al di la della
sessualità. Fino ad arrivare a chi è razzista, sessista o semplicemente
stronzo. Ecco, a tutte queste persone così colme di odio senza ragione
d’essere, loro hanno sempre detto di tornarsene a casa. Perché non li volevano.
Ma… se tu vai da loro, per una parola, per dire ciò che hai nel cuore… loro non
ti butteranno mai in pasto ai leoni. Se vuoi ascoltarli, loro ti parleranno.
Facendoti capire. Si tratta solo di avere tempo e voglia di ascoltare e
pazienza per capire e riuscire ad afferrare davvero ogni genere di sfumatura.
Per quanto
riguarda tutto quello che è nato dal loro modo di fare… oltre l’omofobia e il
resto. Beh. Questo la verità effettiva la sanno solo loro due. Noi sappiamo che
gli occhi sono lo specchio dell’anima e sappiamo anche riconoscere il vero
sentimento e distinguerlo dal resto. Il sentirsi offesi perché Gerard ha detto
“chi crede nel Frerard non è un vero fan” non ha senso. Davvero. Per il
semplice fatto che suona esattamente come suona la frase “Se sei fan della band
solo perché il cantante è cool, allora non sei un vero cantante”. Capite?
Mettiamoci ancora una volta nei panni di Gerard. Lo facciamo per le canzoni,
perché non anche per queste cose?, penso che siamo tutti felici che abbia
trovato Lynz e che sia diventato padre. Penso che tutti amiamo Lynz e B. Come
si fa a non amarle? Gee e Lynz sono la prova della speranza. Insomma. Pensiamo
un attimo a Gerard… a ciò che ha sofferto. E adesso, guardiamolo ora. Non
sorridete anche voi, vedendolo felice con lei?
Lui è abituato
a sentirsi dire di tutto, come ogni persona che è in vista, ed è una persona
con un suo limite di pazienza come tutti noi. La frase che ha detto, lo dice da
sempre, si riferisce esattamente che, chi crede che tutto quello che ha fatto
solo per il Frerard e chi li ha sempre seguiti solo per il Frerard… allora non
li ha seguiti affatto. La prima volta che li ho visti e non ho problemi a
dirlo, è stato in un video del 2007, mentre Frank spingeva la testa di Gerard
verso il proprio pacco. Già li conoscevo, ma non li avevo mai visti, solo le
canzoni e non facevo che ascoltarle- la storia su come li ho conosciuti è
davvero strana e lunga e non sono qui per parlare di questo. Quello che c’è
stato tra Frank e Gerard lo sanno solo loro, noi possiamo vederlo dai loro
occhi, al di la che vediamo anche tutto quello che sono sempre stati i MCR.
Come sapete,
anch’io scrivo Frerard. Anche con questo loro mi hanno insegnato molto. Nuove
cose e nuovi modi di poter vedere quelle vecchie. Non per quanto riguarda il
razzismo o il sessismo, anzi, per quel che penso: uscite e trombatevi tutti, ma
prima assicuratevi le protezioni e di essere single! Perché sappiamo che non
importa quello che hai tra le gambe, ma nel cuore. T’innamori di una persona
perché è quella persona… così come io mi sono innamorata di loro cinque. Così
come mi hanno spinta ad essere più combattiva verso le ingiustizie non solo mie
ma che di quelle che vedo vengono fatte ad altre persone. Mi hanno fatto capire
un altro lato dell’amore e da come può essere sentivo e percepito. Un altro
lato, tra i mille dell’amore. Mi sono anche stati d’esempio… sotto ogni aspetto
e modo, in ogni cosa che hanno fatto e che continuano a fare.
Io… continuo a
credere. In loro. In me. Nell’Amore e nell’Arte. Credo che torneranno, un
giorno, in qualche modo. E credo anche in me e che posso fare qualunque cosa.
Posso realizzare i miei sogni, difenderli e provare a far sognare qualche
qualcun altro.
So che ho detto
molto… è solo una piccola parte però, di quello che sento e che vorrei dire. Ma
per ora, ho trovato solo queste parole. Chiedo scusa per i verbi sbagliati e
per eventuali errori/orrori grammaticali e stupri alla povera lingua italiana.
Sentivo solo il bisogno di scrivere tutto questo, di dirvi, tutto questo.
Grazie per
tutto, buona fortuna.
Ridete e
mangiate tante cioccolata.
Nessun commento:
Posta un commento