giovedì 26 luglio 2012

ecstasy prologo due


Alla fine del prologo del secondo racconto dei tre del libro Ecstasy di Irvine Welsh “La fortuna sta sempre nascosta”

Otto giorni più tardi gli affranti Emmerich ricevettero un pacchetto anonimo da Berlino. Conteneva, avvolti in politene, due braccini blu, gonfi, paffuti. Capirono entrambi di che cosa si trattava e che cosa significava: ma soltanto Gunther Emmerih sapeva perché-
I medici legali dissero che non c’era alcuna possibilità che il bambino fosse sopravvissuto a una simile amputazione, eseguita con uno strumento rozzo, tipo una sega. Da certi segni appena sopra le giunture dei gomiti si capiva che le braccia erano state chiuse in una morsa. Se non lo aveva ucciso lo shock, Dieter Emmerich era sicuramente morto nel giro di pochi minuti.
Gunther Emmerich sapeva che il suo passato si era abbattuto su di lui come una vendetta. Andò in garage e si sparò via la faccia con un fucile da caccia che sua moglie non sapeva nemmeno avesse. Brigitte fu trovata dai vicini drogata e in una pozza di sangue, colato da polsi che si era tagliata. Fu portata in una clinica per malattie mentali alla periferia di Monaco, dove ha trascorso gli ultimi sei anno in stato catatonico.

Adoro questo libro, in particolar modo questo pezzo.
In tutta sincerità, ci ho messo non poco ad ingranare la marcia nel leggere questo libro. Ha uno stile che non avevo mai avuto il piacere di leggere: sporco, diretto, malato. Lo amo davvero.
E' stato questo libro che ha dato il nome ai My Chemical Romance.
Al momento, di Welsh sto leggendo Acid House.

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