venerdì 26 luglio 2013

Tralasciando un alquanto fastidioso ronzare attorno a me che urla cose senza senso, che sono solo fastidiose, appunto per questo ronzare: zanzare.
Il dodici Luglio ho finalmente portato a termine quella ciò che ero certa mi avrebbe uccisa. Ho postato il quarantesimo capitolo di I’m not drunk. Devo dire che sono davvero, davvero, davvero soddisfatta e non solo. Soddisfatta è solo una parte di ciò che sento: in questa storia c’è davvero molto, sicuramente ho messo cose di cui io stessa ignoro l’esistenza all’interno di essa, altre cose erano così impercettibili eppure importanti che forse avrebbe meritato d’essere messe più in evidenza… ma c’è un perché. C’è sempre, grande o piccolo che sia, c’è.
Come già scritto a fine capitolo, lo avevo pronto già da una settimana prima e mi ritrovavo senza nulla da fare. Mi sono detta: semplice, vado avanti. Già, difatti lo sto facendo, ma in modo del tutto diverso da come lo avevo immaginato e la cosa non mi stupisce per niente.
Per capire I’m not drunk, c’è voluto il suo tempo e solo da un certo punto in poi, credo d’averlo davvero ascoltato, e vorrei partire con il piede giusto con la terza storia, che porta il nome della serie. Solo che questa l’avevo già scritta fino a un certo punto, pensata, in un certo modo e che vertesse sotto un certo aspetto, ma alla luce dei quaranta capitoli, dei quattro precedenti e di quelli di cose che vorrei tanto dire… molte cose cambieranno. Visto che i numeri dei capitoli saranno le canzoni stesse (DD & CW) devo prima capire cosa cercano di dirmi le canzoni (sì, ricordiamoci che io sono certissima che le canzoni vogliano dirmi qualcosa…) solo che… mh, come sempre, mi sarei stupita se così non fosse accaduto, per ogni canzone, ogni pezzo mi manda a qualcosa da dire… devo mettere le cose un po’ in chiaro a me stessa, non trovate? La terza storia sarà la risposta alla seconda, la denuncia, alla seconda. Un poco come l’arte.
Tuttavia, per staccare un poco e fare comunque qualcosa, ho preso la scelta di spolverare una vecchia idea del 2010, vagamente ispirata ad un libro- come idea, appunto, ma che durante il pre-sviluppo ha preso pieghe totalmente diverse dal libro, anche perché non era mia intenzione ricreare qualcosa che è già stato fatto.
Sicuramente l’idea non sarà delle più originali, ma credo che appunto per questo, sia perfetta al momento. Ovviamente, non lascerò da parte il seguito di I’m not drunk, voglio solo liberare la mente. Buttare fuori tutto quello che non ho potuto buttare in I’m not drunk.
L’atmosfera della nuova storia sarà totalmente differente, e mi diverto molto alla sola idea.
Attualmente ho scritto due capitoli (contando che di questa avevo scritto tre capitoli più uno che poi avrei dovuto mettere in un punto- quale non so, però… poi vari appunti ecc), privi di titoli, così come la storia stessa. E anche se la cosa mi da alquanto fastidio (esattamente come il ronzio), non mi resta che continuare. Le cose verranno a loro tempo, dopotutto.

Per fortuna, ho accanto a me chi mi aiuta a non esplodere. Tilla, che mi consiglia sempre e che mi sopporta da anni. Il mio Arcobaleno dolce, che mi vicina e che mi capisce e che non si stanca di me (come io non mi stanco di lei <3).

mercoledì 10 luglio 2013

hopeless romantic

"I don't know what other people see
or what they think is love
But i know what it means to me
I fall in love so easily
And it's hard to let your guard down
Something you never wanted to
I gave you my love and if you turned away
I guess i'd be screwed, but...

I'M AN HOPELESS ROMANTIC!!!
YOU'RE JUST HOPELESS!!!"