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mercoledì 22 aprile 2020

Dallo spazio profondo di casa

Sono succede davvero troppe cose. Non è il luogo, non è il momento.
Mi ero anche scordata dell’esistenza di questo blog- compresi i post che avevo scritto. Ho anche scoperto di avere un blog gemello dedicato ai miei scarabocchi. Sempre meglio.

Stavo prendendo un caffè e scrivendomi con questi due amici per il giorno dopo, di non mangiare il solito panino. Quando le cose si sono fatte ancora più serie.

Giorno di quarantena numero boh,
Mi unisco a chi pensava fosse più papabile una Terza Guerra Mondiale o un collasso del delicato equilibro del pianeta, non di certo… questo. Adesso, a prescindere da tutto, continuo a pensare che la natura trova sempre un modo, è inevitabile. La cosa importante, oltre a cercare di uscirne alla meno peggio, è ottenere una lezione, qualcosa di positivo che spinga la gente a tirare fuori il meglio di sé. Una cosa che difficilmente mi si può levare dalla testa è la convinzione che gli esseri umani siano creature buone… non ci sto che non ci si stupisce più perché è più accettato il fatto di “essere cattivi”, che non “avere paura”… pensare che qualcuno crede che abbiamo paura spaventa, credo. Quindi preferiamo che si continui a credere che sì, l’essere umano sia cattivo. 
La paura è alla base di azioni davvero terribili, da parte dell’uomo. Ne abbiamo molti esempi anche ai giorni nostri, in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, dove il clima è incerto, non si capisce bene cosa si può fare o meno… si sente che manca la certezza di un domani. 
Non è semplice, e personalmente penso che il problema si trovi alla base: organizzazione. Che purtroppo è spesso mancata nella gestione delle cose… sento gente urlare parole come “diritto” e “libertà”… per fare inconsapevolmente del male, nella paura di poter stare male, nel timore di… perdere, ciò che conoscono e hanno. 
Se avessi le giuste carte in tasca, non sarei qui a scrivere questo post. Se avessi una o più soluzioni, userei meglio il mio tempo. Sono l’ultima persona che può parlare di organizzazione… ma forse, appunto perché non riesco mai a seguire una tabella di marcia, è facile riconoscere quando c’è una mancanza di organizzazione. 
Riguardo a questo, un’altra paura che mi sento di trattare: informazione. Altra grande mancanza, in un tempo in cui si è sicuramente più facilitati, le fonti sono a portata di mano. Temo che manchi… la voglia, di cercare queste informazioni. Di documentarsi sulle cose, qualunque esse siano, manca. Ed è grave. La disinformazione o la mala informazione, porta alla propagazione di false notizie, che hanno il solo scopo di innestare shock e incertezza nella persona. Non sono di alcun aiuto, non portano l’individuo a ragionare, ma lo stagnano in un loop continuo di timore nella propria testa, in cui la persona si sente intrappolata. 
Non sono un’amante dell’aria aperta, delle passeggiate… in sostanza il mio quotidiano personale in sé non è variato davvero, preferendo sempre un luogo chiuso e con poca luce, come ambiente, aiutata probabilmente che ciò che amo fare posso farlo ovunque. Ma comprendo che non è così per tutti, che il problema è che non sia una libera scelta.
Altrettanti sentono la mancanza della presenza fisica, di altre persone. Nonostante abbiamo mezzi che possono aiutare a diminuire questa distanza, ma ancora, temo che il problema risieda sempre che… non abbiamo deciso noi, questa lontananza fisica. Soprattutto, stare da soli con se stessi, è un cammino lungo e tortuoso che in tanti si sono ritrovati a percorrere- forzati dalla situazione attuale, quando dovrebbe essere una cosa graduale. 
Vorrei inoltre spendere due parole per quanto riguarda il vaso di Pandora di Telegram con i gruppi spiacevoli e crudeli: sono contenta che la situazione sia in mano agli Anonymus, nonostante sia dispiaciuta che si sia arrivati a tanto (a partire dalla creazione di quei gruppi, e non solo), ma ancora… sappiamo che non è colpa della vittima, eppure quando lo sei si innesca un meccanismo che fa di tutto per superare l’accaduto, arrivando anche a darti la colpa da sola, tutto pur di arrivare ad una conclusione che puoi gestire- credi. Perché quando trovi il problema poi è più semplice risolvere, no? Quindi se dici che è colpa tua, okay, puoi chiudere l’episodio. No.
Non mi è mai capitata un’esperienza del genere, non sono mai stata molestata verbalmente, mentalmente, fisicamente. Nessuno mi ha mai seguita di persona, su un social o un’applicazione, arrivando magari a minacciarmi o cercando di ottenere qualcosa. 
Ma non dite che sono fortunata. Non sono fortunata perché non mi è mai accaduto tutto questo, o peggio: è solo come dovrebbe essere. Se vengo considerata fortunata, significa che quegli episodi possono benissimo accadere, perché io posso dare una possibilità, che accadano. No, ancora, no. 
Dobbiamo smetterla di dire ad una persona cosa deve fare e non fare, se vuole essere fortunata, ma iniziare ad educare ad una società più aperta, più amorevole, più pacifica. Essere pronti ad ascoltare. Il problema non sono io, cosa mi metto e che ora esco… ma cosa ha portato l’altra persona a sentirsi in diritto di agire come se potesse essere in controllo di qualcuno che non fosse se stesso. 
Il mondo non si divide in maschio e femmina, il mondo non si divide e basta. Questo discorso, che ho iniziato con il triste evento che, in questo caso, è su Telegram, ma vorrei espandere, è rivolto a tutti.


Non è uno sfogo, solo il mio pensiero. 
Visto anche che, ancora una volta, l’arte viene in aiuto e sto cercando di darmi una possibilità vera e propria, con vari progetti in cantiere… ho sempre così tanta roba per la testa, un continuo rumore e mi premuro rimanga tale, stavo giusto scrivendo la bozza per una storia della saga a cui sto lavorando. Quando mi si è accesa una lampadina e non ho saputo resistere, ho preso un nuovo foglio e iniziato a lavorare ad un’altra fanfiction su Star Trek. 
Trovo… che sia okay, appoggiarsi a ciò che ci da ispirazione e lasciare che faccia il suo corso.
Non so quanto tempo passerà fino al prossimo post, ma ho finito il mio tea e adesso torno a scrivere, una storia che ancora non ha un titolo e a cui manca la scena finale- e una vera grammatica italiana. 

Ps: apprezzerei davvero tanto una maratona di Terminator in televisione.



venerdì 9 giugno 2017

ST tos

"Y'see, I feel sorrier for you than I do for him. Because you'll never know the things that love can drive a man to. The ecstasies... the miseries... the broken rules... the disperate chances... the glorious failures... the glorious victories... all of these things you'll never konw. Simply because the word 'love' isn't written into your book."

Leonard McCoy

sabato 15 aprile 2017

Star Trek, the motion picture, pag. 27/28


“Fino  a quel momento, Kirk si era imposto di non ammettere quanto era stato infelice da un paio d’anni a quella parte, e di ciò era orgoglioso. Infatti era doloroso ammettere di aver commesso un errore sciocco, persino ridicolo, accettando il grado di Ammiraglio, considerato che il suo amico e compagno di tante missioni, il medico di bordo dottor McCoy, l’aveva sconsigliato con tutte le sue forze. Il dottor McCoy aveva addirittura varcato i limiti della sua competenza dichiarando rabbiosamente che James Kirk era uno di quei “lupi d’astronave” il cui rapporto simbolico uomo-nave aveva interessato e sconcertato gli psichiatri (e prima di loro i poeti) fin dall’epoca delle navi a vela. Per uomini così, il comando di un’astronave è probabilmente l’unica soluzione possibile; nessun altro sistema di vita, né onori né ricompense, né soddisfazioni possono sostituire, anche solo lontanamente, le emozioni, le sfide, e la quasi totale libertà garantite dal comando spaziale.”

Star Trek – The Motion Picture 1979, (novel)

venerdì 31 marzo 2017

i wanted orions

"Spock looks at him and then back at the egg. ‘Are you sure it does not pose a risk for humans?’

Jim shrugs. ‘What’s life without a little risk?’

‘A long life,’ Spock replies."

I wanted Orions, by James T Kirk

lunedì 13 febbraio 2017

sabato 19 novembre 2016

Star Trek TOS

Consigliere “Si rende conto di quel che ha fatto?”
Kirk “Certamente. Vi ho restituito gli orrori della guerra. I Vendikar penseranno che avete rotto il patto e che vi preparate per combattere una guerra. Con armi vere. E vorranno fare altrettanto. Solo che il loro prossimo attacco vi darà molto più da fare che rilevare le cifre da un computer. Distruggeranno le vostre città, il vostro pianeta. E voi naturalmente passerete al contrattacco. Se fossi in voi comincerei a preparare le bombe. Sì, Consigliere, sta per scoppiare una vera guerra. Può scegliere se combatterla con armi vere… o considerare un’altra alternativa. Sì, di porvi fine. E di fare la pace.”
Consigliere “Non può esservi la pace, non capisce? L’abbiamo ammesso anche a noi stessi. Siamo una specie nata per uccidere, è istintivo. E voi siete uguali. Il suo Ordine Generale 24!”
Kirk “D’accordo. È istintivo. Ma gli istinti si possono dominare! Siamo esseri umani… con le mani imbrattate del sangue di milioni di anni di barbarie! Ma possiamo evitarlo. Ammettiamo pure di essere… assassini, ma oggi possiamo non uccidere. Questo basta! La consapevolezza che possiamo non uccidere! Contattate Vendika… vedrete che anche là sono terrorizzati, sgomenti e inorriditi come lo siete voi e faranno di tutto pur di evitare le mie prospettive. Pace o distruzione totali... dipende da voi.”

Star Trek TOS 1x23

domenica 30 ottobre 2016

"Who mourns for Andonias?"

“Human flesh against human flesh. We’re the same. We share the same history, the same heritage, the same lives. We’re tied together beyond any untying. Man or woman, it makes no difference. We’re human. We couldn’t escape from each other if we wanted to. That’s how you do it, Lieutenant. By remembering who and what you are. A bit of flesh and blood afloat in a universe without end. The only thing that’s truly yours is the rest of humanity. That’s where our duty lies.”
-James T. Kirk (”Who Mourns For Adonias?”)

venerdì 28 ottobre 2016

Star Trek VII (Kirk e Picard)


Kirk “Forse il problema non è solo la casa vuota… forse il problema è quella poltrona vuota sul ponte dell’Enterprise. Da quando ho lasciato la Flotta Stellare non ho fatto niente di buono… Capitano dell’Enterprise, eh?”
Picard “Esatto.”
Kirk “Vicino al congedo?”
Picard “Ancora non ci penso.”
Kirk “Le voglio dire una cosa: no! Non accetti promozioni, non accetti trasferimenti, non accetti niente che la porti via dal suo ponte di comando, perché finché resta lì può fare la differenza!”
Picard “Torni indietro con me, mi aiuti a fermare Soran. Torni a fare la differenza.”
Kirk “… chi sono io per discutere con il Capitano dell’Enterprise? Come si chiama quel pianeta… Veridiano III?”
Picard “Sì.”
Kirk “Allora abbiamo tutto contro e la situazione disperata.”
Picard “Diciamo così…”
Kirk “Se Spock fosse qui, direbbe che solo un essere umano illogico e irrazionale accetterebbe una missione del genere… sarà divertente!”


Star Trek VII – Generazioni (1994)



domenica 16 ottobre 2016

Kirk Prime (ST2009)

Happy birthday to you, happy birthday to
you…
(stops, grins)
I know I know, it’s illogical to
celebrate something you had nothing to do
with, but I haven’t had the chance to
congratulate you on your appointment to
the ambassadorship so I thought I’d seize
the occasion… Bravo, Spock — they tell
me your first mission may take you away
for awhile, so I’ll be the first to wish
you luck… and to say…
(beat, emotional)
I miss you, old friend. 


I suppose I’d always imagined us…
outgrowing Starfleet together. Watching
life swing us into our Emeritus years… 


I look around at the new cadets now and
can’t help thinking… has it really been
so long? Wasn’t it only yesterday we
stepped onto the Enterprise as boys?
That I had to prove to the crew I
deserved command… and their respect?


I know what you’d say — ‘It’s their turn
now, Jim…’ And of course you’re
right… but it got me thinking: 


Who’s to say we can’t go one more round?
By the last tally, only twenty five
percent of the galaxy’s been chartered…
I’d call that negligent. Criminal even —
an invitation. You once said being a
starship captain was my first, best
destiny… if that’s true, then yours is
to be by my side. If there’s any true
logic to the universe… we’ll end up on
that bridge again someday.


Admit it, Spock. For people like us, the
journey itself… is home.



Kirk Prime - ST 2009 Alternative Scene 


domenica 9 ottobre 2016

Star Trek III - Alla ricerca di Spock, il Katra di Spock


Kirk “Ambasciatore… sarei venuto io stesso a Vulcan, per esprimere tutta la mia compressio-“
Sarek “Mi risparmi i suoi convenevoli. Sono stato al suo Ministero, ho saputo della notizia riguardante Genesis e ho letto il suo rapporto.”
Kirk “Suo figlio ha affrontato la morte con grande coraggio.”
Sarek “Perché l’ha lasciato da solo sul pianeta Genesis? Spock si fidava di lei! E lei ha voluto negargli il suo futuro.”
Kirk “… non ho visto alcun futuro…”
Sarek “Soltanto il suo aspetto fisico è morto, Kirk. Lei è stata l’ultima persona ad averlo visto Capitano.”
Kirk “Sì, è così.”
Sarek “Allora saprà che doveva venire con lui a Vulcan.”
Kirk “Ma perché?”
Sarek “Perché lui glielo aveva chiesto, non ricorda? Le aveva anche confidato… la sua vera essenza, tutto ciò che non era corporeo e le aveva chiesto di essere portato da noi. E di portare ciò che le aveva dato: il suo Katra. Il suo spirito vivente.”
Kirk “Signore… suo figlio era per me molto di più di quanto immagini. Gli avrei dato la vita se avessi potuto salvarlo. Mi creda se le dico che non mi ha mai chiesto quanto mi dice.”
Sarek “Sì, ma potrebbe averlo fatto non apertamente…”
Kirk “E allora come-“
Sarek “Kirk! Io devo conoscere i suoi pensieri. Posso raggiungere la sua mente?”
Kirk “… certo.”
[…]
Sarek “… mi perdoni. Lui non è qui… credevo che la sua mente si fosse fusa con la sua, come facciamo noi vulcaniani, quando il corpo è prossimo alla fine.”
Kirk “Eravamo separati… non poteva toccare…”
Sarek “Capisco. Allora tutto quello che lui è stato, tutto ciò che sapeva… è andato perduto.”
Kirk “La prego, aspetti! Non è possibile, Sarek, se c’era tutto questo in gioco… Spock lo avrebbe trovato un modo!”

Star Trek III – Alla ricerca di Spock


mercoledì 17 agosto 2016

Star Trek (TOS)

Spock "must we?"
Kirk "It's faster than walking"
Spock "but not as safe"
Kirk "are you afraid of cars?"
Spock "Not at all, Captain. It's your driving that alarms me."
Kirk "Spock, I've got the hang of it. Now, go on."


venerdì 1 gennaio 2016

la forza e la fisica, anche detto: datemi un caffè e poi ne riparliamo.



Vorrei davvero una grande quantità di caffè al momento.
E visto che ci siamo, che la forza sia con voi, bellezze (<- sì, è questo il mio modo di fare gli auguri), tante buone vibrazioni e tanti anni di positività e di forza per rialzarsi e auto ironia nel parlare con se stessi.

Giusto per informarvi: la X è ancora x.

Faccio parte di quelle persone entusiaste per il nuovo capitolo di Star Wars- per lo stesso motivo per cui l’altra parte quasi lo ha ritenuto pessimo. E alla famosa domanda: Star Wars o Star Trek io rispondo: Alien dove lo mettiamo? Inoltre per quanto i primi due- così come il secondo ma adesso non spanziamoci troppo, quello dopo, siano riferimenti e pilastri della fantascienza, sono abbastanza diversi l’uno dall’altro. Star Wars è più simile al Signore degli Anelli che non a Star Trek. Non ho una preferenza assoluta. Apprezzo questo patrimonio nel suo totale, con pro e contro.
Uno soddisfa la mia curiosità di andare oltre ogni confine e oltre di limiti umani a favore del sapere e della scienza, l’altro la mia parte da eterna adolescente che vuole ribellarsi al sistema.
Mi godo i film, non vedo nessun problema in questo.

E ci volevano i supereroi per appassionarmi alla fisica! Quanto può essere incredibile la vita! Non sono mai andata bene nella mia carriera scolastica, non m’interessavano i voti, in questo senso non mi diceva affatto bene. Quindi credo che sia meglio dire: per i professori andavo male, a me semplicemente non interessava. Tuttavia ho preso solo un debito, in fisica al primo anno di liceo artistico (sarebbero due, perché fisica era legata a matematica come materia. L’insegnante mi diede entrambi, non perché non andassi bene a matematica- credo che mi sarebbe servito di più qualcosa sulla grammatica, ma perché non avrei avuto problemi a superare anche quello in matematica. Per cui a suo avviso era un debito solo) perché? Ah, non lo so. Forse perché a quel tempo ancora non avevo un metodo di studio (eggià) ma tutte quelle formule mi sembravano solo giri di parole inutili e quegli esempio privi di significato. Ero sempre: ma a cosa mi servirà mai questa roba?
Quando invece il mondo dei supereroi è pieno, di questa roba. Quindi ecco il motivo.