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venerdì 19 ottobre 2012

queer as folk - uprising


Non ci costringeranno 
Non si fermeranno degradarci 
Non ci controlleranno 
Noi saremo vittoriosi

lunedì 15 ottobre 2012

ahh haa ahh haa ahahah

Tornata da poco.
Le tavole sono state oh, così fottute. Per niente smerdate. Candide candide, è quello che volevo. Più che altro, quello che ho registrato.
Adesso... mi sto vedendo QaF. Tanto amore, fratelli.

- Spesso mi sento proprio come Takao, tipo quello di G-Revolution.

domenica 7 ottobre 2012

il thumpa thumpa continua

Fuck everyone who hates you, a smile is the best revenge


Lo so che la frase è già scritta della foto. Però dai, merita davvero. Merita davvero, perché è vera.
Chissà ora quale sarà la prossima frontiera per i capelli di Gerard Way. Per ora sua SassyDività ha optato per il natural style, tornando il suo colore originario. No, non il black fucking hair. Ma il suo castano- raramente lo abbiamo visto così. Eppure, il nostro Signor Way, a suo tempo, si è fatto anche la cresta. Mi è capitata, per caso, una foto che testimonia questa cosa, ne avevo già sentito, e anche riferitomi dal fatto che Honey mi aveva detto che Frank aveva scritto "Ti sei rasato. Ora chi la sente tua moglie?" 
Insomma, eccolo qui. Al solito, sta bene. 
Gerard è la prova vivente che non importa cosa porti, ma come, lo porti. Cosa che dice anche il mio parrucchiere. 
I capelli, sembrano qualcosa di davvero superficiale. Però hanno un grosso effetto sulla parte esterna di una persona. Su questa, e, per direttissima, sul suo modo di relazionarsi con l'esterno.
Io ne sono una prova, per esempio. Mi tinto i capelli da più di un anno, di rosso acceso- un colore che sento davvero parte di me da anni e quel giorno che fu, presi finalmente coraggio e entrai dal parrucchiere, con una foto di Gerard, dicendo "Fammi così!". A lui, sono brillati gli occhi. Certo, culo che a lui piacciono i colori forti e di carattere però, come ho detto prima "non importa cosa porti. Ma il come, la porti". Ed è fottutamente vero.
Detto questo, avviso che sto scrivendo una storia a capitoli per la mia Honey, che spero le piaccia. Il titolo è My Little Adorable Puppy. Per ora è composto da quattro capitoli, nella mia mente e... uno, reale. Prevalentemente la storia è molto sdolcinata, con vari sprazzi di demenza totale. E... quasi- uh, sì, per 80% è dal punto di vista di Gerard. Ambientata all'epoca di poco prima di Revenge, giusto per far capire come erano. 
E no. Nulla di porno. Nulla di osceno. Niente scene di sesso. Niente di niente di tutto questo. Lo so... lo so, sto gravemente offendendo molte persone in questo momento. Ma che vi posso dire, diciamo che non è il momento, per descrivere del sesso sfrenato, ne tanto meno quello dolcioso. Però non si sa mai. Infondo si scrive di ciò che si sente- certo, ogni tanto quando sono felice scrivo cose che Leopardi, a confronto, pare un cazzo di comico e viceversa, quando sono triste, scrivo favole allegre e divertenti adatte anche per i bambini di tre anni, però... ora, adesso, sesso? Nah. Ovviamente nulla toglie a fantasie, viaggi mentali, seghe- sempre, mentali durante la storia. Così come nulla toglie che quasi sicuramente, continuerò il sequel di Policeman and Criminal.
E dopo essermi persa in una deprimente sessione sulle ultime foto che mi sono state scattate da- cinque? Bo, vabbè. Da cinque anni a questa, parte posso solo dire: ma quanto cazzo sono cambiata?! Tanto. 
Domani... inizio il mio secondo anno, all'accademia del fumetto Comix. Sono piena di adrenalina. Il primo anno il risultato non è stato alto tanto quanto le mie aspettative. Ma quest'anno, punto davvero alla fottutissima borsa di studio, cazzo! 
Inchiostrazione. Mi frega na sega, che non ho mai toccato un cazzo di pennino da intoccià con l'inchiostro! 
Colorazione. Non so mai stata tutta sta maestria col colore. Bene, troverò la mia tecnica. 
Di entrambe le cose, imparerò quanti più trucchi e segreti che posso e ovviamente, praticapraticaeancorapratica. L'unico modo sicuro che conosco per imparare davvero qualcosa.
E come disse nostra signora della disco. La divina Gloria Gaynor: We Will Survive!


sabato 6 ottobre 2012

queer as folk usa

Sei più gay di un bar gay
Pensando a un bel complimento che mi è stato fatto di recente E devo dire che è davvero un gran bel complimento.
Ieri ho finito di vedere Queer as Folk USA (per la seconda volta) e, come la prima volta, inizio sempre dalla terza o dalla quarta serie ahahah. Però le sensazioni sono sempre quelle, c'è poco da fare. E risvegliano sempre più forte, quella mia parte combattiva che vuole a tutti i costi, fare qualcosa per aiutare chi ha bisogno d'aiuto, di ogni genere.
So che è un telefilm però dai, non è che si sono inventati di sana pianta ogni genere di cosa. Da qualche parte, devono pur aver preso spunto, no? E quella parte, si chiama realtà. Sono sempre più certa, che merita davvero molto di più questo programma. Insomma, danno spazio in tv a certe schifezze! E a QaF no, perché? Semplice, perché hanno paura. Paura che piaccia troppo. Paura di rimetterci. Okay, sì, lo inizi a vedere per le scene hot- cioè, è una delle tante cose del telefilm, però più passa il tempo e più ti accorgi che continui a seguirlo non tanto per quelle, ma quanto per i personaggi stessi, perché vuoi sapere come supereranno una situazione, vuoi vederli felici e piangi per le cose brutte che gli capitano.
Gli sceneggiatori (che alcune volte vorresti avere tra le mani per strangolarli) hanno fatto un lavoro coi contro fiocchi (visto che fine?!) perché hanno saputo creare storie vere, e trasmetterle in modo umano. Con persone che maturano, che scappano dai loro problemi oppure che li affrontano. 
Scusate, d'ora in poi, forse mi scapperà qualche spoiler!
Brian... oddiomio, quell'uomo! Cinico. Insensibile. Il dono di Dio ai gay. Sa quello che vuole e se lo prende sempre (a dire il vero, mai, è lui che lo da ahahah). Menefreghista. Blasfemo. Che mette il sesso prima di tutto. Ecco come vedi Brian Kenney. Eppure... mano a mano, impari che lui non manca mai di aiutare chi ne ha bisogno. Se vai da lui a chiedere aiuto, lo ottieni. In un modo, o nell'altro, lui una mano, te la da. A Justin, a pensarci, ha sempre dato ogni cosa che gli avesse chiedo e di cui avesse bisogno. Deve succedere una disgrazia nel raggio di otto chilometri? Succede a lui! Poi, nel lavoro, ha proprio le palle. Capisce esattamente quello che la gente vuole, ma che vigliaccamente non ammette. Ecco da chi ho preso il modo di fare del "Il sesso vende". Poi lui lavora in un agenzia di pubblicità, prima in una, poi è stato licenziato e si è aperto una propria società usando un vecchio bagno turco come luogo di lavoro.
Emmett. La regina indiscussa della polvere di fata! E' una persona favolosa, dolce e magnifica. Cerca sempre di trovare una soluzione e dispensa i consigli della leggendaria Zia Lula. Emmett mi ha fatto capire che, dentro ognuno di noi, si nasconde una magnifica regina, che non aspetta altro di uscire. Per poter brillare in tutto il suo favoloso splendore. Al contrario magari degli altri, lui non ha mai potuto nascondere il fatto d'essere gay, e non ci ha mai neanche provato. Perché è fiero, di se stesso. Ecco un'altra cosa che mi ha insegnato la serie: non importa chi tu sia, l'importante è seguire sempre il tuo cuore. Non nascondere mai, dietro a menzogne e bugie per accontentare gli altri, la bellissima persona che sei.
Ben. Persona molto, molto forte. Ammiro tantissimo il suo modo di fare. Come si porge verso il prossimo e affronta le situazioni. Ci vuole proprio uno così, per Micheal. 
Debbie. Mitica. Tosta e dolcissima! La madre di Micheal! E' la mamma che ogni figlio vorrebbe. Quella che non gli frega se lo prendi o lo dai, basta che sei felice e, quando sbagli, non ha certo peli sulla lingua! 
Jennifer. La madre di Justin. Una persona che rappresenta invece, quelle madri che hanno scoperto che il figlio è gay e che non sanno dove sbattere la testa perché è stato come una secchiata di acqua gelida in faccia in pieno inverno. Non odiano il figlio, vogliono solo capire. Infatti finiscono col capire che cazzo, non c'è nulla che non va in mio figlio, mica mi ha detto che ha ucciso qualcuno! Le parti dove lei e Brian parlano le adoro. Lei è contenta che Justin abbia trovato uno come Brian, perché ha capito quanto lui tenga a suo figlio e che davvero, è al sicuro, con lui.
Furore. Non è proprio un personaggio reale. Ahahah, cioè, uhm, è il protagonista del fumetto che disegna Justin. Un supereroe gay. Ispirato a Brian!


QaF è composto da cinque serie, tu vuoi sapere come accidenti va a finire però noooo, non può finire! Ahahah.


venerdì 5 ottobre 2012

spoiler queer as folk

Quando ho sentito la radio, ho provato a chiamarti al cellulare. Ma non rispondevi. 
Ero... così spaventato... 
Riuscivo solo a pensare: per favore, fa che non gli succeda niente.
... Ti amo
Ti amo

Ogni volta che un prete, o un politico, dichiara che l'omosessualità è un abominio o un peccato mortale, autorizza i fanatici ad attaccare.

Non voglio vivere con qualcuno che ha sacrificato la sua vita, con la scusa dell'amore, per stare con me.
Amore è sacrificio, ma rende felici. Non ti deve far sentire sacrificato.

giovedì 4 ottobre 2012

dialogo bri/jus

Justin "Come fai ad essere così superficiale? Non ti sei ancora stancato?"
Brian "Ci si stanca di qualcosa perché è diventato prevedibile. Insoddisfacente. Noioso. Proprio come... la conversazione che stiamo facendo..."
Justin "Oppure perché si trova qualcosa di più soddisfacente. Di più importante."
Brian "Ma di che stai parlando?"