giovedì 14 marzo 2013

Copertine

Girando per il web ho trovato varie immagini e quindi ho pensato: perché non usarne qualcosa per la serie If you are true to yourself you can never go wrong?
[Le storie si trovano su EFP, per ora ho postato fino il capitolo 21 di I'm not drunk or anything. I'm a little stoned.]
Purtroppo per ora non sono ancora riuscita a trovare per internet quella per la prima storia, Hey you anche se so quale "copertina" usare. 
Comunque: let's go!

[grazie infinite a Mirtale per avermi linkato l'immagine c':]

Per quanto riguarda la terza storia, a dire il vero sono ancora un poco confusa, più o meno. Ogni cosa che vedo il mio cervello la collega alla quarta. 
Questo, però, a MOLTO a che fare con la terza storia: This photo.

Per la quarta storia, invece, ho due immagini: This and This.
Spero di chiarirmi le idee al più presto lol.






mercoledì 6 marzo 2013

A splitting of the mind--- primo o poi la leggerò, intanto...

La canzone della sera è Break dei Three Days Grace.

Inoltre ho trovato questo video, ispirato ad una storia davvero molto famosa nel fandom Frerard. Io non ho ancora letto questa però penso che sia una cosa importante e non voglio farlo a tempo perso, però solo a vedere questo fanvideo per questa storia sono scoppiata a piangere... immagino come sia la storia vera e propria...



Inutile dire che la storia a cui chiaramente s'ispira è la fanfic stessa. Che si trova su EFP (la traduzione): 

E una piccola chicca tanto per c'::

3marzo2013manonc'entrauncazzoquesto


Sarebbe romantico se ti dicessi “so ogni cosa che pensi” (non è vero?)
Se è così, ti darò solo l’ennesima delusione della tua vita.
Perché non senti proprio niente, non ho più niente qui (dentro) non c’è più niente.
E allora capirai da sola che sono davvero la peggior persona che potessi trovare e di cui---
Provi ancora qualcosa? Oppure è solo un fantasma che vive di fantasia…
Suppongo che ora ti aspetti una bella frase ad effetto, non è così?
Ma come puoi pretendere questo, quando tu, per prima, non senti più nulla per me?
Tutto questo è divertente davvero. E se io avessi un cuore, sanguinerebbe.

Cadi da solo nel mondo,
Spaccando il cuore, dolcezza.
Tornerai? Ho lasciato la porta aperta.
E anche la mia passione non si è mai spenta.
Tornerai?
Scusa per tutto questo tempo, non mi sono fatto sentire e sicuramente sarai arrabbiata, ma era l’unico modo.
Hai pianto per me? Oh, tesoro, dopo tutto questo tempo?... sai ancora piangere. Sei d’ammirare.
Eravamo giovani, affamati e ci bastavano poche ore di sonno--- a volte neanche queste.
Siamo in due… a piangere siamo in due.
Forse per te sono anche morto, e forse l’aspetto è anche quello, beh, spero che questo ti faccia nascere un sorriso.
Anche da scheletro, riesco a farti divertire. Non sono una persona perfetta?
Mi sta dunque bene, questo vestito che ho trovato nella spazzatura… è la mia pelle e i miei sentimenti. Ti piace?
Ti sfido a trovare un altro corpo come il mio. Sono unico, dolcezza. perché se lo guarda, ti dirà di come si è lacerato col passare degli anni.
Un nuovo taglio. Non mi farà di certo male.
E portami pure all’ospedale, racconta ai perbene di quanto io sia sbandato. Loro, e i loro sorrisi da sputainfaccia!
Aspetterò e li ammazzerò. Alla luce del sole. Perché di notte è troppo facile. Sono capaci tutti, di notte.
Perché questi stronzi sono dei bugiardi, non te ne sei mai accorta?
Sono quelli che ti sorridono e ti diranno che va tutto bene quando hanno già le mani nel tuo petto.
Oh, ma con me perdono. Con me perdono: nel mio petto non c’è nulla.
Non sono l’assassino perfetto?
Non provo neanche gioia nell’uccidere.
Oh, figli di puttana, sarete la mia salvezza… non aspettarmi alzata, tesoro, farò tardi staresa.
E quest’altro tempo che ti sto chiedendo è troppo---
Tornerai? Anche se so di sangue… tornerai?

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Questo è quello che succede mentre ascolto musica sul treno di prima mattina.

il pc di mia madre è già frerard da tempo... cap.19

Non mi ero mica resa conto di aver salvato questi due disegni sullo schermo del pc portatile di mia madre.
This image and this image.
Adoro la prima, adoro come chiunque l'abbia disegnata, sia stato in grado di prenderne la morbidezza. La seconda è altrettanto bella, se nella prima mi ha colpito la quasi assenza di colore, nella seconda penso proprio che la presenza di questo sia un punto a suo favore.

Ah, ne approfitto per farmi auto-pubblicità (ahahah).
Sono arrivata a pubblicare il capitolo 19, wow wow e ancora wow, dico bene? Ricordo che la long su Harry Potter è arrivata a 31 capitoli (e giusto oggi ho notato che ci ho messo circa... due/anni per farla... spero di metterci meno tempo per questa, anche se è solo la seconda di quattro) mentre quest'altra sui My Chemical Romance arriverà ad averne 37.

I'm not drunk or anything. I'm little stoned.
Capitolo diciannove. 


1- Ho ritrovato l'mp3 che avevo perso.
2- Sono riuscita a sbloccarmi per una cosa verso la storia.
3- ... ho mangiato troppe crickcrock oggi pomeriggio... sto per vomitare... e tra poco pizza. Uccidetemi. 
4- Perché vi voglio bene... Look at me, pls <3
5- E anche... mlmlml- ciao Frank, ops, sorry: SEX. (*muore*)




Stronzo o non stronzo?


Sinceramente? Non capisco.
Con capisco perché, se c’è qualcuno di stronzo, quel qualcuno sia sempre Gerard. No, davvero: perché? Io non dico assolutamente che Frank sia stronzo. Ma perché Gerard? Io spero davvero che le persone che lo chiamano insensibile e menefreghista e superficiale, lo facciano solo nella storia, e per i fini di questa, perché altrimenti vorrebbe dire che non hai mai capito nulla di lui.
Io… non credo che ci sia una vittima e un carnefice. Per certe cose, volente o meno, si è in due a farle, fino a prova contraria.
Non che a me non piacciano delle storie dove Frankie è una sorta di piccola fiammiferaia però… basta che sia ai fini della storia e che questa abbia un motivo e un percorso e un fottuto perché e allora mi sta più che bene. Perché, alla fine, un perché c’è sempre, stupido o valido, c’è sempre.
Personalmente? Io non vedo nessuno dei due stronzo, ne tanto meno piccola fiammiferaia. Solo che capisco sia complicato scrivere qualcosa senza far apparire uno dei due come un assassino di sentimenti, quindi… okay, ognuno faccia come vuole. Era solo per esprimermi.

venerdì 1 marzo 2013

nella mia testa e sicuramente in quella di altri


C’era talmente tanta roba nella mia testa, che il mondo fuori lo sentivo appena. 
Passava come un’ombra, la vita era tutta nei miei pensieri.

E mi sono detta wow, nessun modo per descrivermi meglio. Perché davvero… sono così immersa nella mia testa da non rendermi mai conto di quello che mi circonda. Non è mai stata una cosa a mio vantaggio… non capisco mai nulla.
Non mi sono mai creata un mondo per scappare dalla realtà. Un mondo fatto d’eroi e cose così… certo, sognavo di fare cose… di… poter aiutare qualcuno. E in queste fantasie… non ero io, non era il mio aspetto. Avevo capelli colorati e indossavo un ridicolo vestito e saltavo per i palazzi. Tutto. Per aiutare le persone per qualunque cosa. Ripercorrendo indietro i miei pensieri (la mia vita, quindi)… mi rendo conto che l’unica cosa che ho sempre rincorso è il desiderio di poter far spuntare un sorriso.
Forse perché mi sentivo sbagliata pur non avendo nulla che non sia okay. Per questo, forse incosciamente, volevo che il prossimo sapesse che no, non era un mostro, ma una bella persona. E di non piangere, di non dar soddisfazione a chi fa del male. Perché lo fa solo per divertimento. Quando non c’è nulla di divertente, nel veder piangere qualcuno. Nel far del male gratuito.
Nonostante tutto questo… mi guardavo attorno e non capivo come facessero le persone a sentire così tanto loro stessi. Io non mi sono mai posta particolari quesiti. Per me se una cosa era in un modo era così e basta. Non m’importavano i perché esistenziali e cose così. Forse il motivo… è che associo i perché al voler dare per forza una spiegazione… reale, pratica, come se non ci si fidasse di qualcosa. E io ho sempre fatto a pugni con la realtà. Ma ripeto, non ho mai voluto nascondermi nella mia testa. Semplicemente mi piaceva sognare. Mi piace ancora, sognare.
La realtà, il mondo, la luce… per me erano cose del tutto… sensate. La concretezza per me è sempre stata qualcosa di terribile. Quelle cose che per tutti erano normali, problematiche e ragionevoli… per me erano assurde.
Molto meglio la mia testa, molto meglio il buio. Non ho mai avuto paura del buio… sin da piccola per me il non sapere era qualcosa di prezioso. Perché potevo immaginare quello che voglio, e così il nero, l’assenza di luce in una stanza o in uno spazio aperto per me era un parco giochi. Potevo farne quello che volevo. Mi bastava solo la mia mente.
Mh. Non che io abbia mai avuto tutta questa fantasia. Per intenderci… non è che se mi passi un pezzo di carta io ti tiro fuori un capolavoro di chissà quale portata… butterò li sopra solo quello che voglio. Magari ci scriverò, anche.
Datemi un foglio con una penna, ed io finirò con lo scrivere anche sul tavolo. Perché non ho mai badato molto ai limiti. Penso che abbia a che fare ancora una volta con la mia testa… lì non ci sono limiti… ecco perché sono sempre uscita fuori dai margini.
Datemi un foglio con una penna dicendomi “disegna quello che hai in testa”. Oh. Saresti davvero idiota, nel chiedermi una cosa del genere. Perché non basta un foglio, non basta inchiostro, non esiste alcuna sintesi, immagine, parola, forma… per rappresentare, dire, descrivere, quello che una persona può avere nella propria testa.
Quando mi hanno detto che io sono la punk con i capelli tinti e i tatuaggi, che sono ambigua, abbastanza cogliona anche devo dire, io mi sono domandata: davvero sono così? Mi si può davvero… descrivere, in così poche parole, mi si può davvero etichettare? Al mio solito, casco dalle nuvole. So che si etichetta di continuo cose e persone e sorprendentemente… credevo di non far parte di questa cosa, pur sapendo di esserci anch’io. Una cosa che di certo si capisce, è che se non avessi la testa attaccata al collo, la perderei per strada, e neanche me ne accorgerei. Troppo persa chissà dove anche per capire di non avere più una testa…
Cosa penso? Oh, non lo so. Penso a molte cose… e se mi ci soffermo… mi sento male. Ma credo capiti un poco a tutti, no? Dico: il sorprendersi di pensare certe cose. Roba del tipo “ma che cazzo penso?”. Personalmente, non mi sono mai vergognata di ciò che ho nella testa. Non mi sono mai fatta problemi, anche dei pensieri più strani, anche di quelli più schifosi. Ho semplicemente capito che dentro di sé, si ha un potere incredibile, che non sempre si riesce a gestire. Quindi scrollo le spalle e vado avanti. Ma quando mi soffermo su alcune cose… è la fine. Perché mi fa venire solo voglia di staccarmi la testa. Troppe cose. Davvero.
E ci sono quei momenti in cui mandi tutto a fanculo e vorresti solo piangere e basta. Ti dici che non vali un cazzo. Che il mondo è uno schifo. Che nessuno sentirebbe la tua mancanza, quindi potresti benissimo crepare.
Ma per favore! La verità è che il vittimismo è troppo di moda. Che le smorfie non ci rendono migliori, se non fatte col cuore.
C’è sempre qualcuno a cui mancherai. Nessuno ti ha preso per il culo- caso mai si è preso il giro da solo. E… sì, okay, piangi pure. Tanto tornerai a sorridere. Torniamo sempre a sorridere. Perché vogliamo solo stare bene, vogliamo solo essere felici.
Io… penso che ci capiamo solo vivendo. Che non siamo poi così diversi, tra di noi. Solo che ognuno di noi è speciale a modo suo, capisci cosa voglio dire? Possiamo trovare noi stessi in una canzone, in una città, in un libro, in una storia, in un letto. Ovunque. Ma tanto, alla fine, ci sentiamo come se avessimo sempre saputo dove eravamo, perché tutti noi sappiamo quale è la strada di casa… solo che i pullman non sono mai puntuali.