domenica 30 dicembre 2012

splendido splendente

A parte che mi sono fermata a fissare la gif precedente come una povera imbecille... MA CIAO, bella immaginina mini filmino di pochissimi secondi ma pochissimi fottuti secondi scelti bene cazzo, ma CIAO.
Bene, dopo questo piccolo delirio... vorrei poter dire due parole, e penso possano essere considerate come un discorso di fine anno, visto che l'anno non è ancora finito. Comunque. Vorrei poter dire qualcosa di quest'anno, e magari anche di quello precedente.
Mi rendo sempre più conto, che non sono più quella di una volta. Non sono cambiata. La gente non cambia. Semplicemente il mio modo di vedere le cose, è variato. Così come il mio modo di agire e di pormi verso me stessa, chi mi circonda e il prossimo. E se ripenso a come ero... sì, non si può dire che mi si può riconoscere (anche se la mia conoscenza dell'italiano è rimasta comunque pessima) però. Però. Ricordo cosa ho detto allo scoccare della mezzanotte che dava il benvenuto al 2012 e ricordo cosa ho detto come prima cosa ad alta voce, a me stessa. E sinceramente, penso che quest'anno sarà diversa.
Ad ogni modo, ci stavo pensando l'altro giorno, a quante cose sono successe. Ma anche se fossero poche sarebbe uguale, conta quello che hanno rappresentato, giusto?
E penso che il modo migliore per far capire cosa intendo, sia riportare degli esempi (cosa che faccio spesso).
Scrivo qui adesso due testi (non sono storie, non sono poesie, non sono canzoni non so cosa cazzo siano). Il primo, scritto un anno fa, il secondo, qualche giorno fa.

I kill me

Se ci fosse una stanza 
Dove rimbombasse la mia voce,
Tirerei fuori la pistola dal cassetto.
E' ancora carica da quella volta, dolcezza.
Da quando me l'hai data, dicendomi di usarla per la mia felicità.
Per uccidermi.

Non vedevi altra soluzione.
Così, mi hai dato una pistola,
Per non farmi soffrire delle tue parole,
Avrei dovuto tappare le mie orecchie con il piombo.
La uso come voglio.

Vado avanti. Comunque. Avanti.
E, di quella pistola, resterà solo il rimbombo.
E le mie voci che si spengono.
Per uccidermi.


29.12.2012

Per me è già passato quel tempo
Purtroppo non potrete vedermi compiere questo passo con voi
Perché tutto questo, per me è già passato.

Mi ricordo come è stato.
Mi rivedevo in quello specchio senza volermi davvero vedere. 
Senza accettare quel pezzo di vetro.
Camminare per le strade della città era faticoso. Ogni passo lo era. E quelle occhiate erano davvero pesanti.

Mi odiavo. Provavo disgusto per ciò che ero. 
Con questa certezza di fare lo stesso effetto a chiunque altro.
Non capivo che bastava l'odio che mi sputavano addosso ogni volta che aprivo gli occhi e venivo strappato dal mio mondo dei sogni.

E non m'importa di risultare banale dicendo che così facendo, mi stavo rovinando con le mie stesse mani. 
E m'importa ancora di meno delle vostre occhiate sapute, mentre vi dico che adesso mi amo, che sono salva adesso.

Ecco perché mi dispiace, ma non mi vedrete mai con la testa in un cazzo di cesso, o a bucarmi o attaccata alla bottiglia.
Queste cose non hanno mai patto parte di me.
Sono sempre stata meglio di questo. E anche voi lo siete.

Quella rabbia adesso è solo determinazione.
Quell'odio verso di me, è diventato pura adorazione.
Posso quindi dire che quel vuoto che senti al petto vicino il cuore e i polmoni, non è davvero vuoto. Che ti sembra, così. 
Ma io sono qui per dirti che puoi tutto. Solo che ancora non lo sai. Ancora non sai quanto puoi brillare.

Vedi quel punto laggiù, dopo il sole? Sappi che puoi arrivarsi anche tu, e andare anche oltre.
Perché non ha senso tutto questo vomitarsi addosso rabbia. Fai solo il loro gioco.

Come puoi pensare di essere amato, se prima non sei tu ad amarti?
Che motivo ha altrimenti?
Puoi splendere di tua luce, perché è un qualcosa di personale e unico. E puoi farlo a partire da ora.

E presto noterai che camminare per la città, sarà davvero ciò che appare.
Camminare tra le persone. Felice. Risplendendo.
Facendo luce sul tuo cammino. 


Mh. Sì. Penso che ci sia una certa differenza. In un attimo di vanto potrei dire che essere passata da Revenge a Danger Days- ma tranquilli, perché c'è stata anche la Parade. 
Perché ho riportato queste due cose? Per far capire che quando parlo, non sono parole a caso. Certo, alcune volte mi dico "ma perché non mi faccio gli affari miei? Chi sono io, per rompere il cazzo alle persone?" però non ci riesco mai. Perché so cosa vuol dire non accettarsi. E' davvero brutto. Quindi, adesso chi legge, sa che le mie, non sono parole al vento.
Infatti, se mai mi capitasse questa dannata fortuna di avere una fottuta band... non penso che un giorno troverò storie, fanfic, su di me- mh, magari sugli altri componenti del gruppo sì. Insomma, non ho nulla di interessate, sotto questo profilo. E trovo la cosa dannatamente divertente. E suppongo penserò più che altro alla musica, che non a queste cose. Certo, in alcuni momenti penso che proverei a leggere qualcosa- se mai qualcuno scriverà, qualcosa. Perché mi piace sapere il punto di vista di altre persone.

Passerò il capodanno da Frankie.
E oggi ho scritto fino il capitolo dieci di I'm not drunk or anything. I'm a little stoned. E ne sono davvero, davvero felice. Contando che da Gennaio sarò piena tra tavole e il secondo corso da seguire. Non voglio restare ancora indietro, ma al tempo stesso, non voglio neanche smettere di scrivere.
Ehhh, temo davvero che dovrò scendere a patti con qualcosa con cui faccio a botte da anni. Una cosa tremenda chiamata organizzazione.

Buon fine anno a tutti. 
Ridete e mangiate tanta cioccolata.

ps: a chi interessa, il primo capitolo della storia, sarà pubblicato su EFP nei primi di Gennaio e suppongo che verrà aggiornata una volta a settimana. 








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