martedì 18 dicembre 2012

the light behind in your eyes e altre storie


(spezziamo già l'atmosfera dicendo che ho ancora i semi dei frutti i bosco incastrati tra i denti. E che li lascio li perché sì, sono per dopo.)

Quando l'ho sentita erano circa le due di notte e mi sono messa a piangere perché dai, cazzo, è troppo. Lo stesso effetto che mi ha fatto Ambulance. Non so... mi sa tanto di cose vissute, di storia raccontata (maddai? questo loro fanno, altrimenti cosa?) e... beh, di certo non si direbbe che siano proprio i MCR, loro stessi si spaventarono all'epoca, non riconoscendosi assolutamente in queste canzoni. Erano appena usciti dalla Parata Nera, erano stanchi, erano passati da un eccesso all'altro, anche se consapevoli che questo loro album che parlava del paziente malata di cancro sarebbe stata una cosa che gli si sarebbe avvinghiata e che avrebbero dovuto lottare per uscirne- uno di quegli album che o t'innalzano o ti ammazzano o ancora, che prima t'innalzano e poi ti ammazzano. Un po' come è successo a molte band prima di loro. Ma per fortuna, non è successo ai MCR, anche se ci sono andati molto vicini. Insomma, meno male che sono entrati a far parti di quelle band che si sono comunque salvati. In tutti i sensi. Penso infatti che se non fosse mai accaduto tutto questo, non avrebbero salvato loro stessi.

Tornando a parlare della canzone... penso che sia dedicata a loro stessi. Un po' come tutte quelle che stanno uscendo adesso- senza scordare che le hanno annullate, cancellando così l'uscita dell'album, perché non capivano nulla di tutto questo, avevano tolto così tanto che alla fine non si sono più riconosciuti e magari ne avevano anche paura, magari dicevano troppo o troppo poco. 
Perciò... non c'è nulla da stupirsi, se adesso, sentendo queste canzoni, alcuni dicono "ma che è?".
Capace pure che tra un po' le adorino, come è perfettamente capace che non piacciono ora ne più avanti. Insomma, io ci sono canzoni loro che inizio a ascoltare davvero solo adesso, che riesco ad apprezzarle davvero, solo ora. Più che altro perché prima non le sentivo più tanto, più che altro per via anche del ritmo, preferendo altre più dure, rispetto a magari quelle più melodiche. E un po' perché è vero che spesso sono pezzi della tua stessa vita, benché non siano state scritte da te stesso-

Anche se, a dirla tutta, e questa è la parte Frerard della mia mente che parla, mi sa tanto questa canzone, come a dire "okay, non nego nulla, non rimpiango nulla di ciò che ho detto e che ho fatto, lo accetto, accetto tutto di me, di te, non nego che ci sia stato qualcosa. Ma capisco che è passato e che ora siamo felici anche così" nulla di triste o felici, penso che il termine esatto sia serenità. Essere in pace con se stesso. Cosa che ora sono. 
E sì, queste canzoni sono quel qualcosa che ci mancava, quel pezzo mancante per aiutare anche noi ad andare avanti. Ci hanno sempre seguiti, siamo in un certo senso, cresciuti, con loro e quando loro capivano qualcosa ce lo facevano sapere in modo da darci una mano e... non che prima delle cose non le sapessimo, non penso questo, ma che comunque ce l'hanno ripetuto in modo da prestarci attenzione, questo sì. 
Dopotutto, Frank lo sapeva da anni, ma davvero anni che "questa band salverà le nostre vite". Ci aveva visto lungo, questo ragazzo. 

E sì, gli occhi di Gerard Way sono bellissimi. Mavvà? Non sono ne verdi ne castani, ma di tutt'altro colore, forse più di uno e penso che per questo siano bellissimi.
Oddio, beh, parlo io... che in camera ho questa foto in primo piano degli occhi di Frank che se la fisso più di qualche secondo ci resto secca. Fregata. Fottuta. Allegramente e serenamente.
byebye parte razionale- ah, perché, ne ho una adesso?

The World Is Ugly è incredibile. Diciamo che dopo averla sentita solo live farsela andare giù versione studio è un po' difficile, ma c'è anche chi ci ha prestato attenzione solo ora- parlo per esperienza senza riferendomi a quello che ho scritto nelle righe precedenti. Certo, proprio all'inizio in molti magari si saranno chiesti "ma non è che youtube me l'ha caricata male?", "che si sia scaricata male dal pc?", "ma che cazzo gli è successo alla voce?" e via dicendo. Ma mano a mano che l'ascolti... beh, è una di quelle canzoni che penso davvero restino dentro. E che non possono non farlo, un poco come Cancer.

La seconda storia procede abbastanza bene. Devo dire che mi aspettavo dannatamente di peggio. Con questo non voglio di certo dire che è già belle che pronta (si scrive così? Boh) ma che... mh, sto raccattando varie cose per scriverla e per capire come la voglio. Anche se non è molto diversa dall'idea iniziale. Anzi... però mi capita troppo spesso di pensare che magari dovrò cambiare qualcosa, anzi, no, riscrivere la terza storia, in modo diverso, senza variare però la linea generale, perché mi piace ancora, però se stacca troppo dalla seconda... beh, dovrò fare in modo comunque che non sia così, giusto?
Che poi, ci terrei davvero a mantenere la linea di Hey You per quanto riguarda i titoli. Quelle quattro canzoni sono in buona parte uscite fuori dal nulla e l'altra parte mi pregavano di essere inserite lì. Nel senso che queste quattro canzoni mi volevano dire qualcosa- come spesso accade, e stavolta mi parlavano di Bert e Gerard. Cosa strana visto che non li vedo affatto bene assieme e anche se la storia non marca il fatto della bella coppietta... il fatto che l'ho scritta non implica che mi piacciano loro due assieme, diciamo che bisogna leggerla. Visto che non dico ne che fanno schifo ne che sono bellissimi assieme. Racconto solo la loro storia dal mio punto di vista. Tutto qui. E spero di essere stata abbastanza neutrale, senza pendere l'ago della bilancia ne verso Bert ne verso Gerard, anche se il termine ago qui è tanto inopportuno quanto azzeccato. Penso che si capisca che buona parte della storia, è tutta solo mia pura fantasia... visto che non penso affatto che Gee si bucasse o cose così- che bevesse e si facesse e snifasse sì, però questo proprio no, ci mancava anche questa infondo, no? Così come non credo affatto che Bert fosse il motivo che rafforzava in lui fa fede in Dio. 

Se dovessi dire quale parte della storia mi piace di più... direi verso la fine dell'ultimo capitolo, quando Gerard torna da Bert, dopo aver incontrato per caso Frank. 
Gerard non torna da Frank, nonostante tutto, torna da Bert: spero che questo faccia capire qualcosa. Non si tratta solo di droga. Ma di disperazione e in buona parte... d'amore. Va da Bert per dirgli che lo ama comunque ma che vorrebbe continuare a farlo anche facendo un altro tipo di vita più... pulita, ecco. 
E' difficile dire cosa passa per la mente di una persona che non riesce a fare a meno della droga, dannatamente difficile, forse perché si tratta quasi sempre delle stesse cose e tu non vorresti risultare troppo banale dello scriverle. Quindi... non so dire con esattezza perché Bert abbia reagito urlando ed incazzandosi. Posso solo ipotizzare. Magari si è sentito in qualche modo sminuito, tradito. E sicuramente pensa di non poter nulla, senza quella merda... ma al tempo stesso si trova così bene quando è fatto, che la prospettiva di una vita senza gli fa paura. O qualcosa del genere. Sì, okay, avrebbe avuto Gerard. Però... da un lato si sarebbe trattato di due persone che sanno cosa passa l'altro e quindi possono permettersi magari di parlargli, o anche no, e sì, insomma, supportarsi a vicenda. Dall'altro... non so, davvero, se ce l'avrebbero fatta. Può anche darsi di sì, eh. Oppure, visto che sono nella stessa situazione... la tentazione sarebbe stata davvero troppa da reggere e uno si sarebbe fatto tentare dall'altro nel cedere e nel ricominciare a farsi. 
Ma forse tutto questo mio pensiero viene semplicemente dal fatto che sono certa del fatto che non puoi far stare bene sei non stai bene prima tu. Che fa abbastanza a botte col "lecchiamoci le ferite a vicenda", che ci crede la mia parte più... umana?
La tentazione di scrivere un qualcosa di dannatamente idilliaco, da oldschool tutto carino e dolcioso c'è, cazzo se c'è. Ma... così come mi serve tempo per accomulare porcame per scrivere, me ne serve anche per quest'altro genere di cose... Nah, cazzate, non ho bisogno di tempo. Mai avuto bisogno, di questo cazzo di tempo. Mi mi serve mai del tempo in più, e non perché faccio sempre e comunque le cose, o le faccio fatte bene. Non ne sento il bisogno e basta. Me ne frega cazzi, ecco.
Allora cosa m'impedisce di fare questa cosa tutta dolce? Beh, penso che dipenda dall'obbiettivo. Non da ciò che voglio da questa storia, ma da quello che io voglio sentire e poi trasmettere, tramite questa. 
E senza pensare che è da venerdì che mangio come una disperata senza neanche capirne il perché (cazzodicene) dando la colpa all'allegria del bel momento vorrei solo rotolare felice tra boa piumati spargendo brillantini rosa per il pavimento... quello che certo di dire, con questa saga, anzi, con queste tre storie, è esattamente il titolo che le accomuna.
Finché resterai te stesso, non potrai mai fare nulla di sbagliato.
E mi sono sentita dire che ci sono eccezioni e che, come al solito, semplifico tutto. Non è così semplice come dici te, mi sento sempre dire, per qualunque cosa. Quindi meglio specificare: penso che non si possa sbagliare mai nel senso che quando sei in pace con te stesso e fai una cosa e questa cosa ti fa stare bene dopo non serve a nulla avere sensi di colpa o cose così, perché quando l'hai fatta volevi farla, nessuno ti ha costretto e allora perché stare male oppure sentirsi sbagliati in qualche cazzo di modo? Ecco cosa intendo dire con questa frase (che è di Frank Iero, neanche mia, io l'ho interpretata così). Parlando di Hey You. Io non do la colpa a Bert, ne a Gerard. Penso solo che nessuno obbliga nessuno a bere o a drogarsi. Gerard  non è una povera vittima e Bert non è una cazzo di persona che lo sfrutta- almeno non in questa storia, in altre trame mie, magari lo fa. Gerard si droga perché vuole. Tralasciamo che Bert, visto che lo ama così tanto, potrebbe non passargli più nulla, ma Gee la roba la troverebbe comunque, e qui dico: beh, Gee potrebbe fare lo stesso con Bert, no? Lo ama così tanto, no? Bene, allora perché non gli dice di piantarla? Glielo dice solo come una cazzo di ultima chance (ah, ecco quale era l'ultima canzone... Under Pressure) o qualcosa del genere. Che poi Gee è un tipo così romantico... e anche melodrammatico. Io sono romantica e così terraterra cazzo ahahah.
L'altra cosa che vorrei trasmettere è una cosa che ho già scritto qui nel blog, tempo fa.
Perché non parlare? Così almeno non si resta col dubbio, e si ha la risposta. Non conta se era quella che speravi o quella che ti aspettavi. Avrai quello che volevi, a prescindere da tutto; una risposta.
Eccola qui, e avevo scritto che è la base principale di tutto e infatti lo è- ma per questa cosa se ne parlerà nella terza parte, penso che sia troppo presto per parlane nella seconda.
Ne ho già parlato, mi pare, di quanto la cosa sarà dura sia per Frank che per Gerard. Insomma, Gerard deve fare i conti con varie cose, e la parte più difficile sarà avere a che fare con se stesso. Gerard è la causa principale del male di Gerard. E penso che questa sia la stessa linea della realtà di anni fa, purtroppo... dico così perché alcune cose che scrivi, vorresti che non fossero reali. Mentre Frank deve capire/scegliere/decidere/o quel che cazzo è, se aiutarlo o meno. L'idea che Frank baci Gerard appena lo vede è davvero bella, cazzo, ma... beh, nella realtà... non so quante persone lo farebbero. Basta pensarci un attimo per rendersi conto che l'amore fa perdonare tutto ma che queste cose restano sempre.
Provate a far cadere un piatto. Chiedetegli scusa. Fatto? Scommetto che è ancora rotto.
E penso anche che Gerard non abbia nulla da chiedere scusa a Frank o a chiunque altro. Frank non può chiedere spiegazioni o che, perché non ce ne sono, a parte quella che Gerard ha fatto al cosa più giusta che gli venisse in mente in quel momento. Quindi... vedremo come reagirà Frank a tutto questo, a Gerard. 
Nel mentre, per chi passa e a chi gliene fregasse qualcosa, questa foto è un piccolo "indizio".





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